CONCETTI FONDAMENTALI SUL VISTO E, IMPRENDITORI

 


Negli ultimi tempi, tra le molteplici difficoltà determinate dalla situazione sanitaria ed economica, le possibilità di riuscire ad espatriare e lavorare negli Stati Uniti d’America è diventata sempre più complicata. Nella norma le difficoltà a potersi spostare essendo assunti da un’azienda è sempre stata molto difficoltosa e riservata a professionalità particolari e molto alte, ed ora la tipologia di visto che riguarda questa situazione è chiusa, quindi il visto non viene lavorato né emesso. In pratica l’unico sistema legale ed abbastanza sicuro è utilizzare i visti di categoria E.

Esistono tre tipi di visti E, il primo l’E1 è rilasciato a chi intende esercitare un commercio significativo, principalmente tra gli Stati Uniti e il paese del trattato, il secondo l’E2 per sviluppare e dirigere le operazioni di un’impresa in cui il richiedente ha investito o è in procinto di investire una notevole quantità di capitale, il terzo l’E3 è riservato a cittadini australiani che si spostano per lavoro specialistico.

A noi interessano naturalmente i primi due, E1 ed E2. La valutazione dei due casi è differente, perché mentre nell’E1 si parla di imprenditori che sviluppino un commercio significativo tra i due paesi, esempio l’export-import, e si valuta il volume d’affari sviluppato, nel secondo l’E2 la valutazione è effettuata sul capitale in denaro investito e sullo sviluppo dell’azienda che andiamo a gestire in un piano quinquennale di crescita. La dinamica bur
ocratica e la gestione dei due visti è identica.

Bisogna dire che questa categoria di visti fanno parte dei visti NON IMMIGRANT, quindi temporanei, e non consentono di arrivare ad avere un permesso di residenza permanente, anche se sono DUAL INTENT,  e permettono quindi di cambiare status a fronte di determinate situazioni.

Il coniuge ed i figli minori di 21 anni, non sposati, dei titolari dei due visti, possono seguire il coniuge con un loro visto E, il coniuge può lavorare negli Stati Uniti al di fuori dell’azienda di famiglia, previo permesso del Department of Homeland Security, mentre i figli a carico prima citati possono studiare ma non lavorare. Si deve essere coniugati civilmente, quindi non conviventi o simili.

COME CI SI QUALIFICA PER I VISTI E?

VISTO E1

Per questo visto, quindi COMMERCIO INTERNAZIONALE, ci deve essere un trattato col paese dell’imprenditore, ci deve essere un sostanziale, continuo e considerevole commercio tra i due paesi inteso come volume d’affari, questo volume  deve essere almeno per il 50% eseguito tra gli Usa ed il paese del richiedente visto, ed esso deve essere titolare dell’azienda o manager di essa. Per commercio di beni si intendono più tipologie merceologiche, quindi merci, servizi, tecnologia, e tutto ciò che può essere definito merce di scambio.

VISTO E2

Per il visto E2 bisogna che l’investitore, come forma fisica o giuridica, abbia nazionalità del paese di provenienza e che ci sia un trattato con gli Usa, deve investire una cifra cospicua e sufficiente a far funzionare l’impresa, con una percentuale maggiore più l’investimento è piccolo rispetto ad investimenti più sostanziosi. Questi investimenti vanno fatti PRIMA DI RICHIEDERE IL VISTO per cui vanno messi a rischio realmente ed irrevocabilmente, quindi un deposito anche di grande entità su un conto bancario non è considerato investimento, e cosi gli investimenti speculativi non avranno nessuna considerazione. Questo investimento deve assicurare il mantenimento della propria famiglia e deve essere utile all’economia americana. Da qui i due canoni basilari che definiscono il visto, ossia investimento REALE E SOSTANZIALE. I fondi devono essere controllati dall’investitore, quindi ad esempio prestiti garantiti da beni aziendali non vanno bene e non sono conteggiati come investimento, mentre eventuali prestiti fatti in Italia con messa in gioco di garanzie, esempio una casa, sono valide. Ovviamente l’investitore deve andare sul territorio a dirigere l’attività, e se non è il principale investitore, esempio una quota con meno del 50%, deve essere nominato manager dirigente dell’azienda.

Questi sono quindi i canoni con i quali le tipologie di investitori vengono valutate dal’Ufficio di Immigrazione degli Stati Uniti d’America.

DINAMICHE

Come detto negli altri articoli, si dovranno seguire determinati punti e ragionamenti per arrivare ad eseguire nella pratica tutto questo. Avendo quindi deciso i primi tre punti da considerare prima di ogni mossa, ossia IL BUDGET MIGLIORE, L’IDEA IMPRENDITORIALE E LA ZONA dove impiantare l’attività, le dinamiche pratiche sono le seguenti:

Innanzi tutto dotarsi di un AVVOCATO DI IMMIGRAZIONE  di qualità, che sarà l’entità che vi aiuterà a finalizzare i vari step, oltre a preparare la richiesta di visto ed il BUSINESS PLAN su base quinquennale che deve essere allegato. All’avvocato dovrete esporre i piano che andrete a sviluppare e la tipologia di azione che vorrete seguire. Quest’ultimo punto è importante per diversi motivi, perché potrete scegliere tra due vie, ossia o creare un’azienda da zero o rilevare un’azienda esistente e svilupparla secondo la vostra idea imprenditoriale. Tra le due situazioni ci sono diverse differenze anche importanti. La prima presuppone una lunga fase di preparazione,  costosa in tempo e denaro, nella quale dovrete andare sul territorio, cercare i locali ad esempio, fare i lavori di ristrutturazione, stendere contratti di affitto, chiedere le licenze, preparando quindi ogni cosa vi serva per arrivare ad aprire l’attività. Potete farlo con un ESTA, quindi sfruttando i 90 giorni a disposizione per ogni entrata, oppure prendere un Visto B1 Perspective E2 che vi permette di stazionare fino a 6 mesi consecutivi, senza ovviamente lavorare da nessuna parte, nemmeno nella vostra attività quando sarà pronta. Fatto tutto ciò l’avvocato raccoglie tutta la documentazione e prepara la domanda. In questo caso ci sono, oltre all’investimento puro, da considerare tempo e costi di preparazione e tempi e costi di start up al momento che riuscirete a lavorare nella vostra azienda. Il secondo caso invece è più semplice e veloce, e con meno costi. Infatti potete fare una ricerca di un’attività da rilevare, quindi funzionante, e quando la individuate potete stendere un contratto di acquisto col titolare, facendo in pratica una mossa sola e trovandovi licenze già pronte e tutto i lavoro fatto. Ovviamente potete poi modificare l’attività nel tempo a vostro piacimento. Questo porta quindi a pochissimo tempo perso pre-start up, ad una velocità di acquisto immediata e naturalmente ad arrivare in loco iniziando a lavorare dal giorno dopo. Quindi meno tempi e meno spese, potendo anche costruire un Business Plan su dati esistenti e molto più sicuri. Tra le varie cose, acquistando un’azienda esistente potrete proteggere i vostro capitale, perché al momento del pagamento potete avvalervi di un conto “Escrow”, fiduciario che di solito è fatto dal vostro avvocato, che contiene il capitale che voi avete investito per l’acquisto e che non viene spostato al venditore dell’attività fino a che il visto non è rilasciato, ed è quindi subordinato ad esso. In caso il visto non venga rilasciato, i soldi possono essere recuperati, in caso positivo invece vanno obbligatoriamente a chi vende l’attività. Nel caso iniziale invece, va da se che non potrete recuperare i soldi spesi.

Ovviamente per fare tutto ciò dovrete creare una Company statunitense, che può essere fatta da un avvocato oppure anche online con meno spese, dovrete aprire un conto Business a nome della Company, sul quale dovranno confluire tutti i capitali di investimento dall’Italia e che devono esser tracciati e visibili dall’Ufficio di Immigrazione Usa, quindi da conto italiano a conto americano. Quando avrete queste “armi” pronte, potrete agire velocemente per il vostro acquisto. Il consiglio è quello di cercare nel frattempo anche un Commercialista certificato, CPA, che vi possa seguire nella parte burocratica e fiscale, nonché di indagare sulle regole dello Stato e della Contea dove vi trasferite. Una regola importantissima da seguire riguarda il contratto d’affitto. Voi acquisite un’attività e dovete essere sicuri che il Landlord sia disposto ad affittare anche a voi il locale, che non aumenti i prezzi a dismisura e che quindi vi porti ad essere tranquilli. Fate prima la trattativa con esso facendovi aiutare dall’avvocato e firmate il contratto di affitto PRIMA di firmare il contratto di acquisto.

COSA SUCCEDE QUANDO AVETE TERMINATO TUTTE LE FASI?

Quando avete chiuso ogni fase descritta, vi troverete con tutta la documentazione pronta, con un contratto di acquisto ed un contratto di affitto, avrete il vostro margine operativo rimasto sul conto corrente. L’avvocato di immigrazione vi chiederà ogni documento possibile, ogni movimento bancario e tutta una serie di documentazioni accessorie. Quando la domanda sarà pronta vedrete che ci sarà una lettera di presentazione del richiedente visto da parte dell’avvocato, più tutte le documentazioni sopraddette. Dovrete compilare il MODULO DS 160 insieme al vostro legale che lo completerà ed iscrivevi al sito

https://ais.usvisa-info.com dove avrete un account e potrete controllare lo stato della domanda, e dove potrete pagare la tassa di visto. Ci sarà anche un modulo DS 156E per il richiedente principale ed il modulo G-28 che indica il rappresentate legale che avete scelto. A questo punto il legale invierà l’intera domanda di visto e non vi resta che aspettare che la domanda venga esaminata. Quando succede dovrete prendere un appuntamento con l’Ambasciata Americana In Italia per fare l’intervista finale a Roma e lì saprete se il visto verrà rilasciato o meno. A questa intervista vi preparerà l’avvocato.

Ricordo che questi visti vengono rinnovati normalmente ogni 5 anni e non hanno limiti di durata se non quella della vostra azienda che deve qualificarsi, esistere e produrre ad ogni rinnovo, e che sono visti non contingentati quindi non hanno un numero limitato ogni anno come invece altre tipologie di visti.

Esiste poi il visto E2 ESSENTIAL, che riguarda i lavoratori essenziali, quindi specializzati, che potremmo assumere dall’Italia. La dinamica è esattamente la stessa ma cambia la valutazione dello stesso, e viene fatta sulle specializzazioni del dipendente per cui si richiede il visto, il quale deve essere messo in posizione manageriale o gestionale nell’azienda. In pratica un lavoratore con competenze specifiche nel campo in cui operiamo. Per qualificare un Essential ci deve essere una motivazione aziendale di crescita e deve essere difficoltoso trovare un equivalente lavoratore americano che possa svolgere quel lavoro specifico. L’entità del capitale investito incide abbastanza fortemente sulla possibilità di assumere degli Essentials dal paese di origine.

Il visto sarà rilasciato sul vostro passaporto il quale sarà spedito con corriere all’indirizzo da voi scelto. A questo punto non resta che partire.

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