ALTERNATIVA MENO DISPENDIOSA AL VISTO E2. IL VISTO E1: TRADER

 

Molto spesso parlando con i tanti contatti che ricevo, la domanda che si pone è sempre la stessa: 

Come posso fare per andare a lavorare negli Stati Uniti?

Questa domanda cozza spesso con i desideri e le fantasie che una persona si pone, pensando che come succede in Europa, quasi tutta, si possa prendere un aereo e sbarcare in Usa, mettersi a cercare un lavoro ed iniziare.  La maggior parte delle persone non sanno che tutto ciò è ILLEGALE, cosi come illegale è cercare un lavoro in territorio statunitense. Tra l’altro questo aspetto ha due facce ben distinte; la prima è legata a ciò che abbiamo appena detto, ossia cercare un lavoro o lavorare. La seconda è di ordine ancor più grave perché riguarda lo STATUS che si materializza dopo 90 giorni di permanenza sul territorio. Infatti allo scadere del novantesimo giorno oltre che illegali per il lavoro si diventa CLANDESTINI. Questo presuppone un reato federale di immigrazione e se si viene presi dal relativo Dipartimento si viene espulsi ed interdetti a rientrare in Usa per anni se non per sempre. Inoltre il clandestino non ha praticamente diritti o quasi.

Messa in chiaro questa situazione che molti non conoscono, di solito si chiarisce che il metodo più sicuro, se vogliamo, legale e lineare è quello di investire e creare o rilevare un’attività esistente, quindi di fatto si parla di Visto E2. Ovviamente molti non sono in grado di avvicinarsi a questo visto, di solito per ragioni prettamente economiche o di idee.

Per questo motivo prendiamo oggi in esame il fratello del visto E2, ossia il VISTO E1 che riguarda il commercio e lo scambio significativo di merci tra nazioni. Ricordiamo che questi visti non sono studiati per stabilirsi in Usa definitivamente, anche se lo status può cambiare nel tempo, bensì per dirigere le attività di investimento o di commercio internazionale che si sono create. Sono quindi visti “NON IMMIGRANT”. Il visto E1 è tecnicamente simile al visto E2, quindi rinnovabile nel tempo fino a che l’attività è viva ed esistente.

Come funziona la preparazione di un Visto E1? La prima cosa che si deve avere in mente è la tipologia di merce che si vuole iniziare ad esportare in Usa. Spesso food, moda, servizi o altro. Anche in questo caso dobbiamo incorporare una società statunitense con conto corrente annesso, e tramite essa possiamo iniziare a vendere i nostri prodotti. Per fare questo possiamo usare l’ESTA per i giorni che ci permette di stazionare in Usa, oppure fare un Visto B1 business che autorizza a soggiornare fino a sei mesi continuativi. Questo si può fare perché di fatto noi non andiamo a chiedere un lavoro, bensì andiamo a vendere i nostri prodotti, a stringere accordi commerciali, a partecipare a fiere del settore e via di questo passo. La società che andiamo a creare può essere fatta da un privato, che magari si accorda con aziende italiane per esportare il loro prodotto, oppure da un’azienda direttamente che vuole internazionalizzarsi ed esportare i propri prodotti. Va da se che gli impegni economici siano inferiori di norma a quelli che deve sopportare un investitore che rileva o crea un’attività, e che deve dimostrare all’Ufficio di Immigrazione che il capitale è stato speso quasi in totale. Infatti se il visto E2 è calcolato come detto sulla cifra investita, il visto E1 è calcolato nel tempo sul volume di affari che la società di Export sviluppa. Quando si inizia a vendere si consolidano dei clienti, il fatturato cresce e si stabilizza e piano piano si arriva ad avere quel volume necessario che permette all’imprenditore di richiedere il visto, sempre tramite un avvocato di immigrazione. E’ un lavoro che può pagare molto in Usa, ma non è ovviamente una passeggiata. Iniziare da soli a fare questo comporta una certa organizzazione, analisi di mercato ed una logistica non sempre facile, nonché tutte le regole che esistono in questo tipo di commercio.

In compenso con i giusti prodotti, un buon marketing e l’organizzazione giusta si possono decisamente avere delle soddisfazioni notevoli ed arrivare al visto.

Proprio per questo tipo di casi, abbiamo creato una organizzazione di professionisti che supportano sia i privati che le aziende in un percorso di questo tipo. Forniamo una serie di servizi che vanno dalla logistica alla distribuzione classica ed online, magazzini mirati alle dimensione che il cliente vuole avere, registrazione alla FDA in caso di prodotti alimentari, avvocati di immigrazione e diritto societario per le questioni burocratiche, un ufficio virtuale che lavora per il cliente e che permette di lavorare con un interfaccia americano, seguiamo l’incorporazione della società e l’apertura del conto corrente annesso, abbiamo ottimi CPA, ossia commercialisti certificati, che seguono il processo dall’inizio fino a tutta la fase fiscale, abbiamo brokers assicurativi per il business e per il privato, abbiamo ottimi Realtor Estate che possono risolvere il problema della ricerca della casa, delle attività commerciali, dei locali commerciali. Abbiamo anche la possibilità in Italia di essere valutati e seguiti da una società certificata che può ricercare e fornire supporti riguardanti fondi europei ed italiani per l’internazionalizzazione delle aziende medie e piccole. Di fatto abbiamo un servizio a 360 gradi per ogni fase determinando quindi una semplicità di azione ed un risultato molto più certo del business. Non ultimo abbiamo anche delle società di marketing che possono aiutare a sviluppare il tutto al meglio, cosa estremamente importante in Usa. Cosa possiamo dire, quindi, ad un privato che vuole trasferirsi in Usa? Possiamo suggerire di cercare un’azienda, od un pool di aziende che desiderino espandersi in Usa, di stendere un accordo con loro e di iniziare a muoversi. Con un capitale molto più contenuto potrà iniziare a creare la sua struttura, potrà iniziare a vendere i prodotti ed arrivare poi ad un visto E1. Lo potrà fare nel modo più sicuro, legale e redditizio potendo seguire la crescita da territorio americano per periodi interessanti, fino ad arrivare ad essere legalmente autorizzato a fermarsi per il tempo che vuole, ossia la vta della propria azienda.

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