MECCANISMI E SITUAZIONI CHE PORTANO AD INVESTIRE NEGLI USA

 

Negli ultimi anni il fenomeno migratorio a scopo d’investimento verso gli Stati Uniti si è intensificato in maniera esponenziale. In particolare negli ultimi anni di crisi profonda le cifre si sono moltiplicate, spinte da diversi fattori che in tanti vivono in Italia. Quali sono le cause che hanno portato a questo? Proviamo ad elencarne alcune:

-          STANCHEZZA

-          ASSENZA DI MOTIVAZIONI

-          MANCATI GUADAGNI

-          SPESE DI BUSINESS E PERSONALI

-          BUROCRAZIA ESAGERATA

-          MANCANZA DI CRESCITA

-          CRISI PERSISTENTE

-          SENSO DI PRECARIETA’

-          ASSENZA DI PROGETTAZIONE

Se ne potrebbero citare tante altre ma queste sono le più importanti.

La stanchezza è intesa in diverse direzioni, ad esempio tutto ciò che deriva dalla gestione di un’attività, dalla sua redditività, dalle regole sempre più complicate, dal non riuscire ad uscire spesso da situazioni al limite. E’ noto che nel nostro paese spesso per tirare fuori uno stipendio normale bisogna girare enormi fatturati, in pratica smuovere le montagne per partorire un topolino.  Va da se che proprio in queste situazioni, iniziano a mancare negli anni le motivazioni. Come si fa ad essere motivati eseguendo la fatica di Sisifo?  Una fatica immensa per ottener le briciole? Un esempio è un mio conoscente, ottimo imprenditore nel PET, che già in possesso di due punti vendita, lavorando 16 ore al giorno, decise di aprire un terzo per fare ciò che tutti gli imprenditori hanno come obbiettivo, crescere. Iniziò le pratiche, cercò il locale, si inoltrò nella jungla di regole e spese. Poi un giorno si fermò e si chiese: “ Chi me lo fa fare?”. Si era reso conto che a fronte di investimenti, spese, gestioni difficili, personale da inserire a costi assurdi e tutto il resto, avrebbe probabilmente fatto un lavoro immane e pericoloso economicamente per poi avere più ore di lavoro e guadagnare ben poco di più. In quel momento si fermò e ragionò su come poter continuare a fare l’imprenditore in maniera corretta. In quel momento comprese che l’unico modo era cambiare mercato, regole, e tutto il resto. E decise di iniziare a cercare il modo di andare a lavorare in USA. Questa è la parte più chiara della stanchezza, e nello stesso tempo del crollo delle motivazioni, ma non quelle personali, bensì quelle legate al mercato ed al territorio.

Molti, derivando da questi discorsi, si lamentano della cosa più importante che un investitore ambisce, il guadagno. Fare impresa significa guadagnare per se stessi e per la propria attività, dato che il capitale è messo a rischio questo è l’unico obbiettivo pratico, collegato al fatto di lavorare con il sorriso, con obbiettivi, con soddisfazione. Quando ci si trova in queste situazioni si è sommersi dalle spese. In un modo o nell’altro abbiamo sempre una tale quantità di scadenze di ogni tipo, che ci mette a dura prova. Dalle bollette alle tasse, passando per i bolli, gli anticipi, i commercialisti, le banche eccetera. Ed a queste si sommano le spese personali.

Va da se che se non si riesce a trovare un equilibrio tra guadagno e vita personale, il gioco è fatto, ed il risultato è vivere sempre in un equilibrio instabile che se si rompe ci porta alla distruzione.

Quando poi cerchiamo tutti i metodi per risolvere le cose, ci invischiamo nella burocrazia.  Stato, regione, provincia, comune, banche, assicurazioni, personale e chi più ne ha più ne metta.  Lavorare per seguire la burocrazia è stancante e soprattutto molto poco produttivo.

Come si può andare avanti e crescere? Non si può ovviamente, e non solo per questi motivi, ma anche per la logica fine che si prospetta in queste situazioni: se non abbiamo o quasi la possibilità di avere uno stipendio proporzionato al lavoro ed i rischi che corriamo, come possiamo pensare di avere del denaro per reinvestire nella crescita? Impossibile. Infine, viviamo oltre a tutto questo in una crisi decennale persistente e duratura, che riesce a peggiorare ulteriormente il tutto.

A questo punto un imprenditore può fare due cose solamente, ossia o chiude e cerca di trovare un lavoro fisso, pressoché impossibile salvo casi particolari, o cambia il campo di gioco dove fare il suo mestiere, quindi va all’estero.

Negli Stati Uniti la situazione è pressoché agli antipodi, quindi è esattamente il contrario di ciò che succede in Italia.  Qui l’imprenditore è un Re, è accolto favorevolmente se ha un buon progetto ed un minimo di capitale, ci sono regole chiare e più semplici, ogni contea o stato ti invita a venire a fare impresa mettendo in luce i vantaggi che la zona ti può offrire, la qualità di vita è alta, la tassazione è bassa rispetto a quella italiana e puoi scaricare davvero quasi tutto riducendo l’imponibile, la tua crescita è sostenuta e vista come un successo per tutti, è stimolata,   e più cresci meglio sei considerato da tutti, il mercato ha una velocità straordinaria e la burocrazia è snella e molto veloce. Come già accennato non è un paese per dipendenti ma un paese per imprenditori. Se si lavora bene, con correttezza e qualità verrete apprezzati e soprattutto oltre ad avere uno stipendio congruo, avrete la possibilità di reinvestire in maniera efficace, veloce e con successo. Fondamentale è seguire le regole, pagare le tasse ( poche ), ed essere onesti. Cosi la meritocrazia farà il suo corso. Un buon imprenditore avrà un suo concetto di lavoro, avrà le sue idee, le metterà in opera e se è bravo avrà successo. In ultimo dobbiamo considerare che siamo molto apprezzati per tante cose in USA, e quelle ricchezze che abbiamo come background naturale alle spalle in USA possono essere davvero il punto vincente per gli imprenditori. Parlo di cibo, moda, auto e tanto altro.

E’ vero il salto c’è ed è bello grosso, ma come vedremo si può affrontare con serietà e preparazione, ed esistono tutti i supporti di cui si ha bisogno in questi casi. Di questo parleremo nel prossimo articolo.

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